Facendo seguito all’articolo dove analizzavo le implicazioni del ragionamento probabilistico, qui rendo espliciti alcuni aspetti pratici in seno alla gestione economica dell’impresa mediante degli esempi riportati su un file Excel.
Per dirla tutta, l’effetto di cedere a facili conclusioni senza considerare le probabilità e le relazioni tra le cose, per quanto mi concerne, conduce a conseguenze ben più profonde del mero aspetto economico, che è la parte meno nobile del discorso. Tuttavia, essendo questo blog orientato al mondo dell’impresa rimaniamo sul tema.
I numeri dell’impresa
Come in ogni realtà umana l’impresa si caratterizza per essere una fonte e un serbatoio di informazioni. Questo continuo flusso di dati va gestito con gli strumenti giusti e con la dovuta razionalità. Per una serie di motivi, una parte importante di queste informazioni è tradotta in numeri. Numeri che significano quantità di beni, quantità di persone, quantità di prodotti etc.; e soprattutto misure monetarie. È lo scambio di valori espressi in moneta che contraddistingue ogni attività economica.
Non tutte le informazioni che confluiscono o sono originate in seno all’impresa sono date da numeri chiaramente. Alcune di queste riguardano, ad esempio, classi di prodotti e/o servizi, categorie di clienti, preferenze dei consumatori, tipologia di fornitori e così via. Anche quando le informazioni sono prodotte e gestite in linguaggio cosiddetto umano possono essere trasformate in numeri, si pensi all’assegnazione di un punteggio relativo ad una domanda in un sondaggio; quegli stessi numeri possono in seguito essere perfino trasformati in cifre monetarie e assumere perciò un valore economico. Gli esempi possono essere tanti.
Strumenti
Uno degli strumenti più diffusi per elaborare dati di carattere aziendale è sicuramente Excel. Si presta bene perché, essendo un foglio di lavoro, è congegnato per un’immediata e semplice lettura delle informazioni.
Excel è uno strumento potente e malleabile da utilizzare. Non è l’applicazione adatta per fare analisi dati – non almeno ad un livello alto – ma qui, più che analizzare, parliamo di calcoli.
I numeri dell’attività aziendale che ricaviamo da un bilancio o da una parte di esso, non vanno intesi solo come il mero risultato di operazioni aritmetiche. Questi numeri hanno una caratteristica intrinseca, dicono molte più cose di quanto possa sembrare. Pertanto, è necessario scavare a fondo e portare in superficie quello che hanno da dire, ovvero, il loro significato in relazione a determinati parametri che sono di grande importanza per le decisioni e azioni conseguenti.
Significati e relazioni dei numeri dell’azienda
Quello che questi numeri significano, infatti, è sempre messo in relazione con altre cose e spesso questo significato indica delle probabilità, più che delle entità precise con proprietà autonome. Per meglio chiarire, il fatturato in sé non dice niente se non è messo in relazione con i costi e questi non dicono niente se non si mettono in relazione con le cause che li determinano.
Un banale esempio mette in luce uno degli aspetti più appariscenti di questo fenomeno: il numero 1.000.000 è chiaramente superiore a 300.000 ma se un’azienda fattura 1 milione e ha uscite per 900 mila, ciò che rimane è appena 100 mila; mentre, un’azienda che fattura 300 mila con costi pari a 100 mila ha un utile lordo di 200 mila, il doppio della prima che fattura oltre tre volte la seconda.
Certo, questa è un’approssimazione ma rende bene l’idea.
Tuttavia, nemmeno questa lampante realtà, data dal semplice calcolo di cui sopra, può dirci quale delle due aziende è la più sana, poiché ci mancano parecchi dati per fare una valutazione di questo genere.
Gli indici di efficienza
L’indice, o tasso di efficienza, di un’azienda misura il modo in cui l’impresa gestisce e utilizza le proprie risorse. L’efficienza può essere calcolata misurando l’ammontare dei debiti, crediti, utilizzo di capitale proprio, finanziamenti e macchinari.
Fra gli usi più ricorrenti, gli indici di efficienza sono utilizzati quotidianamente per analizzare le prestazioni delle banche, tanto quelle di investimento, quelle commerciali e quelle cosiddette retail.
Questi indici misurano quanto bene, o male, l’azienda utilizza le proprie risorse al punto tale che oggi gli esperti sono soliti designare questi rapporti di efficienza come indicatori di redditività.
Grande utilità si ha infine nell’analisi comparativa per misurare le prestazioni della propria azienda rispetto alla concorrenza.
Di seguito elenchiamo alcuni degli indici di rapporto tra i più importanti:
- Rapporto fatturato / inventario = Costo Merci Vendute / Inventario
- Rapporto fatturato / attività = Entrate / Attività totali
- Rapporto fatturato / immobilizzazioni = Entrate / Totale delle immobilizzazioni
- Rapporto fatturato / crediti = Vendite a credito / Crediti
- Rapporto debiti / fornitori = Totale acquisti / Media conti fornitori
Scarica File Excel
Conclusioni
Malgrado gli indici di efficienza calcolati in questo file Excel allegato siano di grande utilità e fondamentali per conoscere lo stato di salute di un’impresa, sono scarsamente utilizzati dalla maggior parte delle medie e piccole imprese italiane.
Questi indicatori sono di uso corrente ogni volta che si rende necessario fare una valutazione d’azienda, perciò ne fanno largo uso le banche, le imprese che devono affidare lavori di una certa importanza ad altre imprese, investitori, etc.
Troppo spesso, invece, vedo Excel usato per elaborare “improbabili” dati che non sono di alcuna utilità e che non aiutano a prendere le decisioni importanti. Uno degli utilizzi più ricorrenti di questi inutili fogli di lavoro è dato dal riportare i dati originati dal programma di contabilità e ricavare — attraverso formule che sanno più di alchimia che di analisi matematica e statistica — strani parametri che sono scambiati per indici di redditività e che, tutt’al più, possono essere margini lordi spesso sconnessi dal reale contesto contabile —che quindi non individuano la giusta relazione — i quali finiscono per essere fuorvianti e dannosi. In tali casi, agli imprenditori dico sempre la stessa cosa, “Non affidatevi a improvvisati e non improvvisate soluzioni improvvide!”