Potrebbe SARS-CoV-2 Essere Presente tra gli Umani Già da Qualche Tempo?

SARS-CoV-2, il temibile virus che provoca la malattia COVID-19 e che sta tenendo in scacco il mondo, potrebbe essere in giro tra di noi umani già da qualche tempo?

Uno studio pubblicato su Nature Medicine avanza questa ipotesi.

Di cosa si tratta?

Il COVID-19 ha fatto il giro del mondo, come purtroppo sappiamo, e mentre noi siamo chiusi in casa e le nostre economie sono operative solo per lo stretto necessario, i sistemi sanitari sono sotto pressione e il numero delle vittime è già abbastanza alto. Gli scienziati dunque cercano di determinare da dove proviene il coronavirus SARS-CoV-2.

Anche se non abbiamo ancora tutte le risposte – incluso da quali animali eventualmente provenga – uno studio importante ha definitivamente messo fine alle cospirazioni che affermano che si tratta di un prodotto di laboratorio. Avevamo già citato questa ricerca mentre era in corso.

L’origine di questo coronavirus

Lo studio solleva alcune interessanti ipotesi riguardo all’origine del nuovo coronavirus. Uno degli scenari suggerisce che il virus potrebbe essere circolato in modo innocuo nelle popolazioni umane da un po’ di tempo prima che diventasse la pandemia che ora flagella il mondo.

È possibile che un progenitore di SARS-CoV-2 sia saltato nell’uomo, acquisendo nuove caratteristiche genomiche attraverso l’adattamento durante una trasmissione da uomo a uomo non rilevata“, scrive il team composto da studiosi di Stati Uniti, Regno Unito e Australia (Kristian G. Andersen, Andrew Rambaut, W. Ian Lipkin, Edward C. Holmes & Robert F. Garry). Nell’articolo di Nature Medicine di cui sopra è dato il link, è possibile approfondire sulla ricerca e sugli autori.

Fatti determinanti

Lo studio procede affermando, “Una volta acquisiti, questi adattamenti consentirebbero alla pandemia di spandersi rapidamente e produrre un ampio numero di casi positivi.”

I ricercatori hanno analizzato i dati genomici di SARS-CoV-2 e altri coronavirus simili. Sono dunque giunti alla conclusione che le sezioni del dominio di legame del recettore (RBD) delle proteine di SARS-CoV-2 si dimostrano così efficaci nel legarsi con le cellule umane che devono essersi causate per selezione naturale. Vale a dire, è un fatto che sembra molto naturale, il virus è infatti molto aggressivo nell’uomo.

L’immunologo K. G. Andersen della Scripps Research, parte di questo team di ricerca, afferma:

“Confrontando i dati disponibili sulla sequenza del genoma per ceppi di coronavirus noti, possiamo stabilire con certezza che SARS-CoV-2 ha avuto origine attraverso processi naturali. Due caratteristiche del virus, le mutazioni nella porzione RBD della proteina spike e la sua distinta struttura, escludono la manipolazione di laboratorio come una potenziale origine per SARS-CoV-2.”

La Spike Protein, Gli Aculei della cellula virus

La proteina spike (S) è l’unica proteina della membrana virale responsabile dell’ingresso cellulare. Si lega al recettore sulla cellula bersaglio e favorisce la riproduzione della cellula virus. Questi aculei possono essere visti al microscopio elettronico come proiezioni superficiali chiare, lunghe 20 nm, bulbose sulla membrana del virione.

Microfotografia elettronica di coronavirus
Microfotografia elettronica di coronavirus – Photo Credit: New Scientist (newscientist.com)

Perciò, niente esperimento di laboratorio

Oltre all’esperimento di laboratorio andato storto, o sfuggito di mano più o meno volontariamente – cosa appunto smentita! – Il team ha esplorato due ipotesi valide.

Innanzitutto, la selezione naturale avviene in un ospite animale prima che il virus sia trasmesso all’uomo. Gli studiosi hanno puntualizzato che, sebbene campioni di coronavirus nei pipistrelli e nei pangolini abbiano mostrato genomi simili, nessuno di questi si adatta perfettamente al momento. Perciò, non vi è alcuna evidenza che derivi dai pipistrelli così come non si è ancora potuto riscontrare in nessun altro animale.

Tuttavia, fanno anche sapere che

“Sebbene non sia stato identificato nessun coronavirus animale sufficientemente simile da essere il progenitore diretto di SARS-CoV-2, tale diversità dei coronavirus nei pipistrelli e in altre specie risulta da un campione fortemente sottodimensionato”

Ovvero, non esistono campioni a sufficienza per confermare o smentire l’ipotesi.

L’ipotesi della selezione naturale avvenuta nell’uomo

La seconda ipotesi è che la selezione naturale sia avvenuta nell’uomo – dopo che il virus è stato trasmesso da un ospite animale. Quindi, il virus è comunque stato trasmesso da un animale (zoonosi) ma la sua mutazione fino a farlo diventare responsabile della pandemia che ci affligge è avvenuta nell’uomo.

Francis Collins, direttore del National Institute of Health degli Stati Uniti, sul sito dell’ente spiega che “Il secondo scenario è che il nuovo coronavirus sia passato dagli animali agli umani prima che diventasse in grado di causare malattie umane. Quindi, a seguito di cambiamenti evolutivi graduali nel corso di anni o forse decenni, il virus alla fine ha acquisito la capacità di diffondersi da uomo a uomo e causare malattie gravi, spesso pericolose per la vita.

Anche se non sappiamo ancora quale delle due ipotesi sia corretta, i ricercatori pensano che ulteriori approfondimenti vadano fatti in tal senso, in modo da determinare quale di queste teorie risulterà attendibile. La ricerca perciò continua.

In un modo o nell’altro, non è che si è presentato nel giro di pochi giorni o settimane dalla Cina per spargersi poi nel resto del mondo. Questo significa anche che il suo vero punto di origine potrebbe rimanere incerto per sempre.

Intanto non possiamo fare molto altro che attendere.

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