SEO Aspettative e Risultati. Cosa dovete realmente fare

SEO: Aspettative e Risultati

Vi sarete sicuramente spesso imbattuti in articoli su vari blog del tipo “Guida definitiva al SEO” lasciando intendere che là dentro sono contenute le uniche vere ricette di come ottimizzare il vostro sito e veder schizzare le visite da un giorno all’altro.

Se per guida definitiva intendiamo un insieme di informazioni, presumibilmente, valide fino a quel momento, allora potremmo quasi accettare la definizione, diversamente no!

Perché?

Anzitutto nessuno conosce come funziona l’algoritmo di Google, né di nessun altro motore di ricerca, quando opera il ritrovamento dell’informazione sulla base di parole chiave inserite dall’utente. Per ulteriori informazioni sull’argomento vedi questo articolo su questo blog.

Secondariamente, perché Google può in ogni momento introdurre nuovi elementi senza dire niente a nessuno e magari, ad esempio, considerare perfino penalizzante qualcuna di quelle tattiche.

Con quest’ultima affermazione vogliamo intendere un concetto piuttosto delicato. Diffidate di tecniche di SEO che non siano accertate da fonti attendibili e da professionisti del settore.

Se fonti autorevoli come MOZ o AHREFS indicano certe pratiche come consolidate e sicure allora procedete, diversamente, fate le vostre ricerche e accertatevi.

Sul web trovate anche molti altri esperti della materia, quali ad esempio NOAH KAGAN, BRIAN DEAN, RAND FISHKIN (MOZ), DANNY SULLIVAN etc., tuttavia, non fidatevi se prima non avete verificato la fonte.

Buone e cattive notizie

La cattiva notizia è che il SEO, l’ottimizzazione del sito con finalità di guadagnare posizioni nei motori di ricerca, è un processo lungo e talvolta ingannevole. Non sempre quello che si fa porta un beneficio reale. È però importante che non comporti una penalizzazione.

La buona notizia è che esistono sicuramente tecniche che aiutano a scalare le classifiche e portare i contenuti in prima pagina. Questo è abbastanza chiaro ed evidente!

Come detto sopra, Google, che citiamo quale emblema essendo il motore di ricerca più utilizzato – ma il ragionamento vale anche per Bing e altri – ci dice solo alcune cose di come funziona la sua procedura di reperimento delle informazioni, per il resto è come un gioco, dobbiamo capirlo da noi e posso assicurarvi non è facile e tante cose rimangono assolutamente nascoste a tutti. Non diremo mai abbastanza che Google opera modifiche in continuazione, alcune le rende pubbliche, tante altre no.

Ma cosa è il processo di ottimizzazione dei contenuti, ovvero il SEO?

Kaspar Szymanski, autorevole esperto di SEO, ha fatto una eccellente analogia, ha paragonato il SEO alle pratiche per raggiungere un’ottima forma fisica, quello che in una parola tutti chiamiamo Fitness.

Non esistono mezzi termini, non puoi imbrogliare il tuo corpo, quindi non puoi imbrogliare il sistema.

O segui una ferrea disciplina e ti attieni a certe regole o sei destinato all’insuccesso.

Per capire come funzione il SEO dovete fare un piano, mettere in piedi una strategia e conoscere e seguire tutti i passaggi necessari.

Due, tra gli aspetti, salienti sono questi:

#1 Verifica degli aspetti tecnici.

Bisogna esaminare ogni elemento del sito che può influire sulle prestazioni SEO.

Uno degli elementi fondamentali è la velocità. Il sito carica velocemente?

Pensaci un attimo. Se un utente trova il tuo sito e clicca e poi però deve aspettare affinché sia disponibile alla lettura, 90 volte su 100 lo abbandona. Anzi, le ultime statistiche sono ancora più impietose, parlano di un 97%!

Quando i visitatori abbandonano il sito in fretta causano l’innalzamento di una metrica che viene chiamata BOUNCE RATE, tasso di abbandono. Più è alto, più Google considera il sito non buono.

Questo accade spesso perché nella homepage ci sono immagini o video troppo pesanti e quindi richiedono molto tempo per essere caricati. Ovviamente, nemmeno nelle altre pagine devono comparire video e immagini troppo pesanti.

Bisogna anche curare che le pagine siano indicizzate nel modo giusto e che contengano le parole chiave necessarie. Questi sono aspetti molto tecnici e complessi che andrebbero approfonditi. In altre parole, questi aspetti e altro ancora, è ciò che ogni volta facciamo quando dobbiamo realizzare un sito per un cliente o dobbiamo fornire la nostra consulenza per i suoi webmaster. Avete inteso bene! Il webmaster non è solitamente un esperto di SEO poiché tale conoscenza è molto specialistica.

#2 Verifica dei contenuti.

Se state creando il sito, allora fate bene attenzione che i contenuti riflettano esattamente le parole di ricerca per le quali volete raggiungere la prima pagina di Google.

Se invece avete un sito già da tempo e questo contiene molte informazioni, allora questa verifica è ancora più importante.

Potreste avere la necessità di eliminare molti dei vostri contenuti o rieditarli nel modo giusto.

Un effetto di questa riduzione dei contenuti potrebbe anche essere un minor traffico. Ma è traffico di cui avete bisogno? Quei visitatori si convertono in clienti?

Più esplicitamente, eliminate ciò che è fuorviante e puntate su ciò che invece centra bene l’obiettivo.

Okay, questa verifica tecnica vi ha permesso di mettervi nella strada giusta, ora dovete cominciare il viaggio.

Tempo di approfondire…

Fra le cose da mettere a posto in un sito ci sono:

Index Status – Indicizzazione

Andate su Google Search Console e seguite le specifiche per registrare il vostro sito e dire così a Google di indicizzarlo. Se non fate questo non è che l’algoritmo di Google non vada a ricercare il vostro sito, però questo è il primo passo affinché il processo sia in linea con le specifiche di Google e offra così migliori risultati.

Crawl Budget

Non vi spaventate per la parola budget, non significa che Google vi chiede soldi, non per questo almeno.

I motori di ricerca usano degli aggeggi chiamati web crawler bots, o anche spiders, ovvero ragni. Questi bot, o spider, non sono altro che software che ricercano le informazioni. Questi algoritmi “strisciano” il web e rastrellano informazioni aggiungendole all’indice. Mentre agiscono, riscontrano anche eventuali link e ricercano e indicizzano pure quelli.

Il numero di volte in cui uno spider ispeziona il vostro sito in un determinato tempo è chiamato CRAWL BUDGET. Se dunque il vostro sito viene ispezionato 20 volte al giorno, il vostro CRAWL BUDGET è pari a 600 al mese. Potete controllare queste statistiche (CRAWL STATS) mediante strumenti quali GOOGLE SEARCH CONSOLE o BING WEBMASTER TOOLS. Per ottimizzare questo parametro dovete rendere le vostre pagine facilmente ispezionabili. Gli strumenti di cui sopra sono dotati di linee guida al riguardo.

Crawl Errors – Errori di ispezione

Se ci sono errori durante l’ispezione del sito da parte del crawler questo viene segnalato sul pannello di GOOGLE SEARCH CONSOLE. Per esempio errori dovuti a link verso pagine che non esistono, il famoso errore 404. Può anche accadere che una certa pagina o un articolo presente sul vostro sito, sia collegato a una pagina o altro articolo che è stato eliminato e perciò non esiste più. Curatevi quindi di mettere a posto questi errori.

Link interni

È importante che vi siano link che rimandano a contenuti interni del sito. Ad esempio, per capire meglio in cosa consistono queste tecniche di link, leggete questo post. Ecco, la dimostrazione di ciò che intendiamo. Collegate contenuti in modo sensato, non tanto per farlo.

Sitemaps

È importante che forniate una mappa del sito a Google quando registrate il sito su GOOGLE SEARCH CONSOLE. Stessa cosa vale per Bing e altri motori di ricerca. La mappa in questione è un file in formato XML che permette al crawler di indicizzare e ordinare i contenuti.

Site/Page Speed – Velocità del sito.

Abbiamo visto sopra che la velocità è un aspetto molto importante. Qui le cose si fanno complesse, oltre i fattori di cui sopra, ci sono parecchie altre variabili che entrano in gioco. Assicuratevi che il vostro sito sia veloce e rispondente e fatelo ottimizzare in tal senso se del caso.

Redirect

Se avete necessità di lavorare con le re-direzioni, ad esempio da un dominio vecchio a uno nuovo, allora fate in modo di agire dal lato server e usate re-indirizzamenti di tipo 301. Cercate qui il supporto di Google in merito.

Broken Links – Link inaccessibili

I link non funzionanti, ad esempio perché non più esistenti, in questo caso quelli a siti esterni, possono causare seri problemi. Se Google si rende conto che ci sono re-indirizzamenti a siti o pagine non esistenti, considera i vostri contenuti poco attendibili. Esistono una serie di plugin per ricercare eventuali link non funzionanti nel vostro sito se ad esempio usate WordPress.

HTTPS

Ormai, siete a conoscenza che uno degli aspetti importanti per Google affinché il vostro sito sia ritenuto attendibile e degno di indicizzazione è che vi sia installato un certificato di sicurezza SSL. Qui potete trarre maggiori informazioni.

AMP

AMP è un protocollo (Accelerated Mobile Pages) che Google ha lanciato nel 2016 per offrire una tecnologia che renda ogni pagina sul web leggibile sui dispositivi mobili.

In realtà, una cosa importante, è che il vostro sito sia comunque adattabile su tutti i dispositivi, da quelli tradizionali da tavolo fino agli smartphone.

Ricerca della parole chiave – Keyword Research.

Questo è un aspetto altrettanto importante.

Tutti i punti trattati in questo articolo concorrono a costruire un sito con un buon SEO e quindi sono tutti molto importanti.

Dovete capire in che modo le persone cercano, cosa cercano e come i motori di ricerca utilizzano le parole chiave per fornire i risultati.

Appena possibile cercheremo di fare un articolo specifico su questo.

Posizione e demografia

Questo aspetto ci aiuta a definire il nostro pubblico.

La vostra impresa può avere un bacino di utenza a livello locale oppure nazionale o Europeo, etc.

Ebbene, è importante definire chi siamo, cosa facciamo e dove ci troviamo.

È basilare che l’azienda sia trasparente, siano disponibili indirizzi, recapiti telefonici, nomi.

Il consiglio migliore che possiamo darvi è di richiedere la vostra pagina aziendale di Google My Business e di Bing Places for Business.

Altro consiglio è questo: fate un account aziendale su Google e usate le Google Apps, con circa 50 Euro/anno vi assicurate un servizio eccellente di email aziendale e tanti altri vantaggi di Google. Non è direttamente necessario per il SEO ma vi aiuta in tante cose compreso il SEO.

Strategia relativa ai contenuti

Qui andiamo a toccare gli aspetti strutturali della vostra forma di comunicazione.

Anzitutto abbiamo i contenuti di base.

Questi rappresentano il contenuto principale del sito che ha come obiettivo le principali parole chiave e argomenti.

Dovete quindi creare contenuti che sono pertinenti ai vostri servizi o prodotti con le giuste parole chiave.

Usate parole chiave cosiddette long-tail (dalla coda lunga) non mettetevi a competere con parole chiave che sono fuori dalla vostra portata.

Se fate pizze, non cercate di arrivare in prima pagina con la parola “pizza” perché è altamente competitiva e molti giganti puntano su questa parola spendendo molti quattrini. Usate parole chiave long-tail come ad esempio, “pizza a Roma quartiere Prati”. Questo tanto per fare un esempio generico di una pizzeria ubicata a Roma nella zona Prati Fiscali.

È buona pratica creare anche una pagina delle cosiddette FAQ, domande frequenti. Se siete capaci di strutturarle bene con le parole giuste possono essere di grande aiuto per il SEO.

I contenuti devono avere il carattere dell’autorevolezza. Non scrivete cose tanto per riempire le pagine e non scrivete cose inesatte o strampalate. Ne sarete presto penalizzati.

Fate in modo di massimizzare l’esperienza dell’utente con contenuti validi, che risolvano problemi concreti, utilizzando immagini appropriate ed esplicative.

Invogliate anche gli utenti mediante proposte – vere e oneste! – di consultazioni, servizi, etc.

Ricordate sempre che quando titolate le pagine o gli articoli di un blog, dovete fare in modo che la URL abbia una struttura adatta al SEO. Ricercate direttamente la guida di Google per questo e altre informazioni qui

Scrittura e correzioni dei contenuti.

Cercate di usare un linguaggio corretto e grammaticalmente accettabile. Non dovete essere accademici della Crusca ma evitate grossolani errori.

A meno che non vi rivolgiate ad un pubblico di specialisti, evitate termini troppo tecnici e rendete i concetti semplici per chiunque. Quando non è possibile esimersi dall’uso di tecnicismi e non considerate necessario dilungarvi oltre, rinviate ad un link dove tali concetti sono spiegati in modo chiaro e certo. Questo ovviamente dipende dal vostro obiettivo. Se pubblicate contenuti per specialisti in neuroscienze è ovvio che non tutti potranno comprenderli e tantomeno vi interessa.

A prescindere da chi effettivamente è il vostro pubblico, usate un linguaggio in grado di coinvolgere il lettore.

Che fare dunque per classificarsi in prima pagina?

Certo, perché fuori dalla prima pagina non è che ci sia molto successo.

Sicuramente non potete controllare Google, né Bing e nessun altro motore di ricerca.

A parte seguire questi consigli che vi abbiamo dato dovete:

  1. Determinare quale è il vostro pubblico. A chi vi rivolgete? E quindi conoscere bene cosa vogliono.
  2. Creare contenuti che siano veramente interessanti per loro e che li attraggano.
  3. Creare il sito in modo da offrire una ottima esperienza di lettura dei contenuti, siano essi testi, immagini, suoni e/o video.

Ricordate bene, non servono a niente gli effetti speciali. Mantenete uno stile di base minimalista, con le funzioni giuste e facilmente attivabili e fate risaltare in modo brillante e accattivante i contenuti.

Tutto ciò è certamente complesso. Se non avete risorse interne alla vostra impresa per fare tutto questo, rivolgetevi a dei seri professionisti. Seri e competenti. Non pubblicate alcun sito se non massimizza queste caratteristiche.

Ovviamente, non pretendete di arrivare in prima pagina in una settimana, né in un mese e probabilmente nemmeno in 1 anno. Non ci sono tempi precisi.

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