Rifiuti di Plastica e Discariche: Il Quadro Normativo Europeo

Questo articolo inaugura una serie che voglio dedicare all’economia circolare quale metodo per limitare l’impatto ambientale delle attività umane.

Tale argomento ha sempre suscitato un interesse particolare in me, come non avrebbe potuto? Tanto che ne ho fatto la mia tesi di laurea in Economia.

Qui mi occuperò di dare uno spaccato del quadro normativo dell’UE sui rifiuti in plastica e sulle discariche, fornendo alcuni dati e necessari riferimenti.

Il pacchetto delle normative europee per l’ecosistema

Con la nascita dell’UE e una consapevolezza della situazione ambientale che va sempre peggiorando, la comunità europea ha deciso di prendere in mano la situazione creando strumenti ed emettendo normative.

Il 22 Maggio 2018, il parlamento europeo ha deciso di disporre modifiche alle direttive europee riguardanti l’economia circolare. Per chi volesse approfondire, di seguito preciso le norme con i collegamenti al sito EUR Lex.

Gli obiettivi principali che si vogliono raggiungere con queste normative sono i seguenti:

  • Il riciclaggio entro il 2025 per almeno il 55% dei rifiuti urbani. (60% entro il 2030 e 65% entro il 2035)
  • La riduzione dello smaltimento in discarica dovrebbe diminuire del 10 % entro il 2030.
  • Il riciclaggio del 65% degli imballaggi entro il 2025, e il 70% entro il 2030
  • La raccolta separata dei rifiuti domestici pericolosi (entro il 2022), dei rifiuti organici (entro il 2023), dei rifiuti tessili (entro il 2025)

In questo articolo tratteremo solo due delle direttive, quella sui rifiuti d’imballaggio e materiali in plastica e quella sulle discariche, poiché sono due delle normative che porteranno cambiamenti molto rilevanti sul piano ecologico ed economico.

 Le direttive in materia di rifiuti d’imballaggio e materiali in plastica

Questa è una delle normative più importanti che tratta il tema del materiale più utilizzato su scala globale e che sta distruggendo l’ecosistema marino a causa della sua alta decomponibilità tossica, la plastica.

I punti principali della normativa sono i seguenti:

  • Il 90 % delle bottiglie in plastica dovranno essere raccolte entro il 2029, inoltre le bottiglie dovranno contenere il 25% di materiale riutilizzato entro il 2025, e 30% entro il 2030.
  • Sarà perseguibile, a partire dai produttori stessi, chi inquinerà disperdendo plastica nell’ambiente.
  • Strategie innovativa per produrre plastica riciclata e tutelare l’ambiente.

Questa normativa cambierà completamente il metodo di produzione della plastica portando dei benefici non da poco:

Rendere il riciclaggio redditizio per le imprese

Grazie alle normative sugli imballaggi e materiali in plastica, la domanda sul mercato di contenuti in plastica riciclata aumenterà sempre di più.

Con l’aumento della domanda aumenteranno i numeri della raccolta, sarà necessaria la creazione di nuovi impianti di riciclaggio tecnologici e innovativi che faranno risparmiare circa un centinaio di euro per tonnellata raccolta e andranno a creare valore aggiunto per il mondo industriale, per non parlare della creazione di nuovi posti di lavoro.

Riduzione dei rifiuti in plastica

La normativa europea ha già cercato di ridurre una significativa parte dell’uso di sacchetti in plastica “usa e getta” e attrezzi da pesca ma ciò non è sufficiente; dopo una consultazione scientifica proposta dalla commissione nel 2018, si è deciso di optare nuove misure per limitare l’uso delle microplastiche nei prodotti e stabilire l’etichettatura biodegradabile e compostabile in plastica.

Stop alla dispersione dei rifiuti in mare

Sono state emanate nuove direttive per gli impianti portuali di raccolta. Si concentreranno sul prendere misure andando a garantire la raccolta dei rifiuti generati a bordo di imbarcazioni, sulla costa e nei porti, evitando così la dispersione e decomposizione graduale nel mare aperto e negli oceani.

Oltretutto sono state prese misure volte ad aumentare la responsabilizzazione amministrativa di porti, navi e autorità competenti.

Investimento e innovazione

La commissione fornirà istruzioni alle autorità nazionali e alle imprese europee sulla riduzione al minimo dei rifiuti in plastica.

Aumenteranno gli incentivi (con finanziamenti per cento milioni di euro) alla produzione di materiali plastici più ecosostenibili e procedimenti più efficienti a rimuovere le sostanze contaminanti dalle plastiche riciclate.

Stimolare il cambiamento nel mondo

L’UE lavorerà con il resto dei paesi del mondo per proporre soluzioni globali e sviluppare standard internazionali, intervenendo in soccorso di paesi dove il tasso d’inquinamento ha un impatto ambientale molto significativo (un esempio potrebbe essere l’India con il Gange sommerso dai rifiuti).

Direttive sulle discariche

In data 30 Maggio 2018 il parlamento europeo ha aggiornato la direttiva sulle discariche 1999/31/UE rafforzandola notevolmente andando a porre obiettivi più che ambiziosi. 

Uno degli obiettivi è quello di seguire una corretta gerarchia dei rifiuti promuovendo una transazione al riciclaggio, evitando di passare dalla discarica all’incenerimento, che aumenta l’emissione di gas serra.

Con questo principio è possibile portare un consistente beneficio all’ambiente e ad una forte riduzione del quantitativo di rifiuti all’interno della discarica.

 Queste norme verranno applicate entro il 2030, come risultato finale, la restrizione dello scarico di rifiuti idonei al riciclaggio o al recupero energetico salvo che si dimostri il contrario.

Il secondo obiettivo è quello di incentivare ad innovare queste strutture poiché, alcuni dei paesi dell’UE sono molto arretrati progredendo verso una raccolta e riciclaggio molto più efficienti.

Una interessante infografica realizzata dalla UE ci dice che l’Italia si assesta ad un tasso di riciclaggio dei rifiuti plastici tra il 40% e il 50%.

Questa infografica riporta dati di Dicembre 2018 ma l’articolo sul sito della UE è aggiornato al 30 Giugno, 2021, vi invito a leggerlo cliccando su questo link, e ad approfondire i dati statistici sulla gestione dei rifiuti aggiornati a Febbraio 2021 disponibili a questo link.

Conclusioni

È mia opinione che l’essere umano possa essere la cura o il virus di questo pianeta, sta a noi scegliere il ruolo, l’importante è fare una scelta e farla in maniera rapida poiché non ci resta così molto tempo e lo stanno dimostrando:

  1. lo scioglimento dei ghiacciai,
  2. la scomparsa di specie animali,
  3. l’esaurimento delle risorse,
  4. il cambiamento climatico.

Fortunatamente, come rilevato in questo articolo, l’Europa e il mondo si stanno mettendo in moto per salvare il pianeta. È importante anche la sensibilizzazione sulla popolazione e sui governi di organizzazioni come Greenpeace, le quali, combattendo per il benessere del nostro ecosistema, combattono per la nostra sopravvivenza.

Anche il nostro Mercato Agroalimentare di Guidonia è in prima linea, con personale sempre pronto ad adottare soluzioni green per salvaguardare l’ambiente e la nostra salute.

Ricordiamoci che di Terra ce n’è solo una e dobbiamo preservarla gelosamente per noi e per le generazioni future.

Previous Post Next Post