Google Trends è un servizio offerto da Google che analizza la popolarità delle principali query di ricerca effettuate dagli utenti. Lo strumento è disponibile nei vari Paesi e lingue ed è gratuito.
Si tratta di un buono strumento che aiuta a produrre contenuti e migliorare il SEO.
Principi base di Google Trends
Allo scopo di confrontare il volume delle ricerche delle diverse query degli utenti in un certo tempo, il servizio visualizza una serie di grafici.
Il funzionamento si basa sull’analisi di una parte delle ricerche e calcola quante ricerche sono state effettuate per i termini inseriti, in relazione al numero totale di ricerche effettuate sul motore di ricerca nello stesso arco di tempo. I dati sono aggiornati quotidianamente ma Google include una dichiarazione di non responsabilità dove dice che i dati prodotti da Trends “possono contenere inesattezze per una serie di motivi, tra cui problemi di campionamento dei dati e una varietà di approssimazioni utilizzate per calcolare i risultati.“
È possibile interrogare fino a cinque parole o argomenti contemporaneamente. I risultati vengono visualizzati in un grafico che Google chiama “Indice del volume di ricerca”. I dati nel grafico possono essere esportati in un file .csv, che può essere aperto in Excel o altre applicazioni per fogli di calcolo, incluso Google Sheets.
Informazioni importanti per chi produce contenuti
Essere al passo con le ultime tendenze e creare contenuti mirati a quelle parole chiave, soprattutto quelle ad alto traffico, è un buon modo per competere. Certo, non fatevi illusioni di superare i grandi siti perché non potete certo farlo soprattutto nel breve tempo e soprattutto con risorse ridotte rispetto alle grandi piattaforme di comunicazione.
Il SEO, ovvero produrre contenuti pertinenti e distribuirli sul web, non è un’attività poi così tanto complesso, tuttavia ha dei costi e purtroppo stanno aumentando.
Alcuni problemi.
Il problema è che queste sono tendenze che spesso sono momentanee, anche di un giorno solo, ad esempio, perciò nel medio e lungo termine potremmo non generare alcun traffico significativo per il nostro sito.
Ad esempio, è molto raro che un evento come un terremoto si produca in Sardegna. Oggi, 18 Febbraio, che è stata registrata una scossa al largo di Olbia di cui hanno parlato tutti i giornali e testate online, ha causato un picco di query di ricerca con la parola chiave “Terremoto Sardegna” come possibile vedere dalla figura qui sopra. Possibile che domani questa tendenza scenda o sia perfino assente.
Come gestire
Nel caso si usino argomenti di tendenza per produrre contenuti, è importante mantenere i contenuti prodotti in linea con il messaggio del proprio sito e quindi del proprio marchio.
Se clicchiamo su uno degli argomenti proposti si apre una pagina con i link principali alle notizie, ovvero quelli più cliccati e letti
Cliccando su uno dei titoli o figure riportati si aprirà la pagina corrispondente.
Grafici
Questo grafico, ad esempio, rappresenta l’andamento del famoso gioco fortnite in Italia
Google dice che i numeri rappresentano l’interesse della ricerca in relazione al punto più alto del grafico per la regione e il tempo indicati. Un valore di 100 è la massima popolarità per il termine. Un valore di 50 significa che il termine è popolare per metà. Un punteggio pari a 0 indica che non ci sono dati sufficienti per il termine in questione.
Come per tutti i servizi, Google mette a disposizione degli utenti una piattaforma di aiuto che trovate cliccando qui