Immagine tratta da ACS Omega
La rivista online della American Chemical Society, ACS, ha recentemente pubblicato uno studio molto interessante ad opera di ricercatori cinesi. Lo studio è disponibile online qui in lingua Inglese, Bioimaging Application and Growth-Promoting Behavior of Carbon Dots from Pollen on Hydroponically Cultivated Rome Lettuce
La ricerca risponde al problema della produzione agricola che deve affrontare la sfida di soddisfare la domanda crescente in vista dell’aumento della popolazione mondiale.
Per incrementare dunque la produzione, gli scienziati Cinesi hanno pensato di sviluppare un fertilizzante biocompatibile a basso costo utilizzando i Carbon Dots derivati da polline di colza.
I Carbon Dots, o meglio Carbon Quantum Dots, che potremmo tradurre come punti quantici di carbonio ovvero particelle quantiche di carbonio, noti anche con la sigla CQDs, C-dots o CDs, sono delle nanoparticelle di carbonio di misura inferiore a 10 nm.
Sono stati scoperti appena nel 2004 da Xiaoyou Xu, Robert Ray,e altri studiosi in modo del tutto accidentale durante la ripulitura di nanotubi di carbonio monocomponente. Tale scoperta ha favorito ulteriori studi sulle proprietà fluorescenti dei CDs per poterli impiegare soprattutto nel campo della medicina, dell’elettronica e delle comunicazioni.
Tanto per completezza di informazione, i nanotubi di carbonio sono, a loro volta, delle strutture cilindriche allotropiche del carbonio. Il loro utilizzo pratico ricade nella sfera delle nanotecnologie in campo biomedico, ottico, elettronico e nella scienza dei materiali in genere.
Ritorniamo all’oggetto del nostro articolo.
Lo studio pubblicato su ACS Omega, mette in risalto che l’applicazione dei CDs derivati dal polline di colza alla lattuga coltivata con sistema idroponico, ne ha favorito la crescita di circa il 50%.
È dunque sorprendente e di buon auspicio che questi materiali abbiano un tale successo quando impiegati in campo agricolo. Inoltre, mentre i nanomateriali derivanti dal carbonio sono piuttosto costosi e includono grandi quantità di metalli pesanti, i Carbon Dots derivati dal polline di colza sono perfettamente biocompatibili.
I ricercatori hanno sintetizzato i CDs sbriciolando e riscaldando il polline di colza. Il processo ad alto rendimento è risultato relativamente poco costoso, circa 3 centesimi di dollaro per grammo.
La prova del materiale come concime sulla lattuga ha dimostrato che, a una concentrazione di 30 milligrammi al litro di soluzione nutritiva, la biomassa vegetale è stata quasi il 50 per cento maggiore nelle piante trattate rispetto a quelle che non hanno ricevuto il trattamento con i CDs.
Inoltre, poiché i CDs sono fluorescenti, i ricercatori possono rintracciare i materiali tramite luce ultravioletta.
Le osservazioni hanno rilevato che i materiali (CDs) sono stati distribuiti principalmente nelle foglie. Ulteriori analisi hanno anche dimostrato che i livelli di vitamina C e gli zuccheri e le proteine solubili non sono stati influenzati.
Per incrementare dunque la produzione, gli scienziati Cinesi hanno pensato di sviluppare un fertilizzante biocompatibile a basso costo utilizzando i Carbon Dots derivati da polline di colza.
I Carbon Dots, o meglio Carbon Quantum Dots, che potremmo tradurre come punti quantici di carbonio ovvero particelle quantiche di carbonio, noti anche con la sigla CQDs, C-dots o CDs, sono delle nanoparticelle di carbonio di misura inferiore a 10 nm.
Sono stati scoperti appena nel 2004 da Xiaoyou Xu, Robert Ray,e altri studiosi in modo del tutto accidentale durante la ripulitura di nanotubi di carbonio monocomponente. Tale scoperta ha favorito ulteriori studi sulle proprietà fluorescenti dei CDs per poterli impiegare soprattutto nel campo della medicina, dell’elettronica e delle comunicazioni.
Tanto per completezza di informazione, i nanotubi di carbonio sono, a loro volta, delle strutture cilindriche allotropiche del carbonio. Il loro utilizzo pratico ricade nella sfera delle nanotecnologie in campo biomedico, ottico, elettronico e nella scienza dei materiali in genere.
Ritorniamo all’oggetto del nostro articolo.
Lo studio pubblicato su ACS Omega, mette in risalto che l’applicazione dei CDs derivati dal polline di colza alla lattuga coltivata con sistema idroponico, ne ha favorito la crescita di circa il 50%.
È dunque sorprendente e di buon auspicio che questi materiali abbiano un tale successo quando impiegati in campo agricolo. Inoltre, mentre i nanomateriali derivanti dal carbonio sono piuttosto costosi e includono grandi quantità di metalli pesanti, i Carbon Dots derivati dal polline di colza sono perfettamente biocompatibili.
I ricercatori hanno sintetizzato i CDs sbriciolando e riscaldando il polline di colza. Il processo ad alto rendimento è risultato relativamente poco costoso, circa 3 centesimi di dollaro per grammo.
La prova del materiale come concime sulla lattuga ha dimostrato che, a una concentrazione di 30 milligrammi al litro di soluzione nutritiva, la biomassa vegetale è stata quasi il 50 per cento maggiore nelle piante trattate rispetto a quelle che non hanno ricevuto il trattamento con i CDs.
Inoltre, poiché i CDs sono fluorescenti, i ricercatori possono rintracciare i materiali tramite luce ultravioletta.
Le osservazioni hanno rilevato che i materiali (CDs) sono stati distribuiti principalmente nelle foglie. Ulteriori analisi hanno anche dimostrato che i livelli di vitamina C e gli zuccheri e le proteine solubili non sono stati influenzati.
Lo studio potete scaricarlo gratuitamente dal sito ACS qui.